Dal 13 luglio al 26 agosto 2018 la Triennale di Milano presenta Franco Toselli e gli artisti di “portofranco”.
Soft Revolution, la prima mostra in un’istituzione culturale dedicata all’esperienza di “portofranco”, un’esposizione documentata con lavori storici e recenti.
Franco Toselli, gallerista italiano fra i più noti internazionalmente per la sua tempestiva vicinanza ai movimenti di avanguardia degli anni Sessanta e Settanta, ha riunito a partire dagli anni Novanta, sotto il nome di “portofranco”, alcuni artisti, giovani e meno giovani, che, muovendo soprattutto dall’arte di Salvo, Luigi Ontani, Alighiero Boetti, Tony Cragg, Emilio Prini, e dal mondo poetico di Nicola De Maria, Jan Knap, Milan Kunc e Charlemagne Palestine, hanno praticato una pittura di ascendenza concettuale, caratterizzata da una intensa dimensione di liricità, affabilità e leggerezza. Non si tratta di un gruppo vero e proprio, ma piuttosto di un clima, di un’atmosfera condivisa, creata da una pittura che è insieme immagine e idea.
Il nome “portofranco” è scherzosamente legato a Franco Toselli stesso, ma evoca anche un’idea di libertà (in passato indicava i luoghi dove le merci non erano soggette a imposte doganali).
“È come cercare una terra oltre l’oceano, una scommessa. È una situazione non codificata, un po’ indecifrabile… Non c’è un tema che ci unisce, non c’è un manifesto, non c’è un’ideologia.
L’unico punto che accomuna tutti gli artisti è la libertà.”
ha dichiarato Enzo Forese, uno degli artisti in mostra assieme a: Peter Angermann, Fabrizio Braghieri, Serena Clessi, Giorgio Colombo, Tony Cragg, Nicola De Maria, Bonomo Faita, Angelo Formica, Francesca Fornasari, Helgi Thorgils Fridjonsson, Riccardo Gusmaroli, Jan Knap, Milan Kunc, Claus Larsen, Kazumasa Mizokami,
Corrado Levi, Enzo Obiso, Charlemagne Palestine, Paola Pezzi, Lisa Ponti, Luigi Puxeddu, Rosa Maria Rinaldi, Salvo, Antonio Serrapica, Antonio Sofianopulo, Giacomo Toselli, Giampaolo Truffa, Gabriele Turola.
In mostra sono esposte opere di tutti questi artisti e di alcuni dei loro principali punti di riferimento, tra cui un importante lavoro di Tony Cragg, il famoso Girasole di Milan Kunc e la grande Spirale di Peter Angermann.
Elena Pontiggia, curatrice della mostra ha scritto:
“Gli artisti di ‘portofranco’ condividono tutti una pittura o una scultura di origine concettuale, interessata però alla concretezza viva dell’opera e in particolare al colore; una apparente immediatezza, una complessa semplicità; un lirismo a volte ironico, a volte stupefatto, a volte entrambe le cose; una levità che si esprime spesso nella predilezione per formati piccoli e materiali minimi, ma che fortunatamente non sconfina mai nella retorica (pesantissima) sulla leggerezza. Soprattutto condividono una sorta di tenerezza verso figure e cose, […] l’amore per la vita più indifesa, fiori, animali e ambiente compresi. Il loro è un mondo soffice, insomma. Ed è un mondo, comunque, dove non ci sono regole con poche eccezioni, ma eccezioni con poche regole”.
Oltre a presentare l’esperienza di “portofranco”, la mostra ricostruisce in catalogo la sua singolare vicenda attraverso un testo di Elena Pontiggia, la testimonianza di Franco Toselli e le interviste agli artisti.