Cotto d’Este ha partecipato al Fuorisalone 2018 con l’allestimento AllOver firmato da Ferruccio Laviani e ospitato da Inhabits Design City, progetto di DDN dedicato alle moderne soluzioni per abitare lo spazio urbano e domestico. La manifestazione ha previsto la realizzazione di un vero e proprio villaggio che ha preso vita negli spazi di Piazza Castello e Parco Sempione.
Protagoniste dell’installazione, le lastre ceramiche ultrasottili e maxiformato in Kerlite sono state reinterpretate in AllOver attraverso un progetto scenografico, scultoreo ed evocativo. Linee dritte e curve hanno definito un’opera ambientale, un perimetro squadrato, al cui interno si apriva un percorso a cui accedere per passeggiare in un sinuoso corridoio, astraendosi dall’ambiente circostante, immersi in uno spazio alla scoperta di materiali, finiture e collezioni di Cotto d’Este.
Nelle parole di Ferruccio Laviani, artefice del progetto allestitivo,
“AllOver è la combinazione tra architettura, luogo espositivo ed installazione. Uno spazio non solo da guardare ma da percorrere e toccare. Una presenza discreta, niente di urlato, per spiegare in modo semplice un’innovazione che ha dato vita ad un materiale frutto della tecnologia. Un volume che ci invita al suo interno chiedendoci di essere attraversato e ‘scoperto’ in un’esperienza che ci distolga per qualche istante dalla realtà e dal contesto, e ci permetta di concentrarci su noi stessi e sullo spazio che ci circonda”
Superfici omogenee
Il progetto è stato interamente realizzato in Kerlite, le esclusive lastre in gres porcellanato laminato di Cotto d’Este, giocando sulle qualità del materiale per esaltarne le potenzialità progettuali. Il maxiformato di Kerlite, infatti, raggiunge fino a 3 metri di altezza e permette di ridurre al minimo le fughe, per ottenere grandi superfici omogenee. Al tempo stesso la leggerezza, il rinforzo in fibra di vetro e lo spessore ridotto (3,5 mm e 5,5 mm) consentono di ottenere la massima resistenza e flessibilità.
Le finiture scelte da Laviani per l’allestimento, inoltre, evidenziano l’ampia proposta di superfici, colori e nuances offerte da Kerlite.
L’esterno dell’installazione rimanda ad un concetto di matericità in un mix di superfici ispirate alle pietre e ai metalli. La facciata del parallelepipedo è composta da tasselli di differenti dimensioni provenienti da tre collezioni: Exedra, Cluny e Metal. Exedra, serie di Kerlite delicata ai marmi, è stata scelta nella preziosa variante in Travertino; Cluny, ispirata alle pietre di cava, è presente nella versione Argerot, sulle tinte del grigio, e, dalla collezione Metal, sono state selezionate le finiture Iron – che riprende l’effetto dell’ossidazione del ferro – e Corten, ispirato ai colori della ruggine.
Entrando nel parallelepipedo le pareti si fanno sinuose grazie alla flessibilità di Kerlite che, nello spessore 3,5 mm raggiunge un raggio di curvatura minimo di 5 m. Qui l’architetto ha scelto di giocare con le cromie realizzando un pattern che alterna lastre nere, bianche e bianco ottico della serie Kerlite Black-White.
La pavimentazione, infine, è stata realizzata con Cement Project, nella variante Color-20 Work, un sistema di superfici e colori che riprende con fedeltà estetica e sensoriale gli effetti del cemento, tra cui il tradizionale cassero a doghe in legno.