Lo studio di architettura Enric Miralles Benedetta Tagliabue – EMBT – presenta a La Biennale Architettura 2018 di Venezia (fino al 26 novembre 2018) Weaving Architecture. Curata da Yvonne Farrell e Shelley McNamara, l’installazione racchiude innovative sperimentazioni sull’architettura come tessuto, utilizzando la quercia rossa americana e la fibra del vetro.
Il progetto rappresenta uno spazio partecipativo come manifestazione di libertà e mostra in che modo le tecniche manuali, ad esempio la tessitura, hanno la capacità di umanizzare gli spazi pubblici.
La poetica struttura presentata a Venezia è composta da vari elementi intrecciati su due livelli. Quello superiore è costruito con moduli in quercia rossa americana e quello inferiore con moduli in acciaio; entrambi sono intrecciati con fibra di vetro in diversi colori, che ammorbidisce l’effetto visivo e confonde i confini creati dalla struttura.
Spazio intrecciato
Weaving Architecture riassume un modo di pensare che è alla radice del lavoro sperimentale dello studio EMBT, a partire dal padiglione di Spagna in vimini presentato all’Expo di Shanghai 2010.
Il progetto presentato alla Biennale riguarda il concept dell’intrecciare a diversi livelli: intrecciare la città tramite la sua metropolitana, intrecciare l’attività delle persone nello spazio pubblico, intrecciare la struttura della copertura e rivestirla in fibra.
La copertura dà protezione e ombra, creando uno semi-open space confortevole per varie le attività collettive. La sua natura multicolore ricorda sia i motivi africani dei vestiti sia i graffiti locali, un’arte che appartiene agli abitanti.
Questa architettura, così come l’infrastruttura che rappresenta, connette il territorio e costruisce un senso d’inclusione collettiva testimoniando il ruolo sociale dell’architettura.
Le componenti in quercia rossa di Weaving Architeture sono state realizzate a Madrid dagli artigiani di Intrama, un laboratorio con oltre 30 anni di esperienza nel campo della carpenteria architettonica.