L’importanza dell’incontro, sia in fiera sia nei locali pubblici, è stata fortemente sottolineata dal Salone del Mobile.Milano, manifestazione su prodotti e soluzioni che rendono funzionali e belli i luoghi di vita, di lavoro e di socializzazione. Non a caso uno dei corti d’autore proiettati nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale, nel contesto dell’installazione “La Scatola Magica”, era ambientato in un caffè. Lo scrittore e regista Donato Carrisi, nell’interpretare una delle parole chiave del Salone, “Ingegno”, ha scelto l’ambiente di una caffetteria per far raccontare a un uomo una grande innovazione, frutto dell’acume umano, ossia il libro stampato.
Al di là dei prodotti, il Salone e il Fuorisalone hanno proposto un’interessante varietà di concept e di allestimenti di bar e ristoranti, in locali temporanei, che sono stati progettati per la Milano Design Week con l’intento di offrire pause di ristoro all’insegna di design e food gourmet. I locali aperti per l’occasione sono diventati una vetrina di soluzioni innovative e hanno ospitato eventi per attirare un pubblico più ampio del consueto. Una molteplicità di progetti che illuminano sul presente e orientano sul futuro del bar, luogo di aggregazione e di discussione, da sempre al centro della vita sociale
LA CULTURA DEL PROGETTO SI È LEGATA AL VALORE DELLA SOCIALITÀ NEGLI ALLESTIMENTI DI BAR E CAFFETTERIE PROPOSTI ALLA MILANO DESIGN WEEK |
Riflettere la natura del luogo. Con questo intento si è sviluppato il progetto di ristrutturazione del Caffè del Circolo Filologico Milanese. Lo studio MoscaPartners, che ha scelto lo splendido palazzo in stile Liberty come sede della rassegna internazionale Design Variations 2022, ha promosso l’intervento per contribuire alla valorizzazione dell’edificio. La curatrice del progetto, Marialaura Irvine, ha compiuto un ampio studio sulla materia per creare un ambiente armonico che ricongiungesse le aree del bar, della zona lettura, della lounge e del giardino interno e le ricollegasse alla funzione del Circolo, istituzione dedicata allo studio delle lingue. Ogni elemento è stato selezionato o disegnato per generare un amalgama coeso e un’estetica definita. Da un melting pot di materia, texture e colore è nata quindi la nuova veste del Caffè.
CAROSELLO DI SEDUTE
Oltre ad arredare il Caffè con tavolini, sedute e sofà, alcuni dei quali in una tenue tonalità vinaccia studiata apposta, l’azienda tedesca Thonet è stata protagonista al Circolo Filologico Milanese con l’esibizione Circolo Thonet. Ideata da Sebastian Herkner, l’esposizione ha ripreso i valori di scambio e comunità del Circolo ricreando un ambiente basato su socialità e convivialità definito grazie agli arredi del marchio e ha reso omaggio ai tradizionali caffè viennesi con un’originale installazione. Al centro della sala Liberty una giostra rotonda ha messo in mostra le ultime novità di prodotto accanto a pezzi storici.
Aprire la tradizione al contemporaneo. È successo al Caffè Pasticceria Taveggia. Il locale, inaugurato da poco al termine di un attento restauro che ha restituito la tradizione del caffè italiano unita all’atmosfera milanese, si è trasformato in un’installazione Pale Rose per presentare una selezione di lampade dell’azienda danese Louis Poulsen realizzate nel raffinato colore rosa pallido. Il concept, creato in collaborazione con lo studio Locatelli Partners, ha saputo inserire, nell’ambiente accogliente della pasticceria dall’arredo d’antan, modelli nuovi e a catalogo studiando ogni dettaglio per mantenere la connotazione dei due brand e il loro stile elegante e sofisticato.
I COMPLEMENTI D’ARREDO CONTRIBUISCONO ALL’IDENTITÀ DI UN LOCALE |
Unire l’atmosfera al rito. Con il progetto “Capisce a me” il Caffè Napoli ha fatto vivere un’esperienza tipicamente partenopea che ha compreso anche la gestualità, partendo dalla considerazione che i gesti sono un modo per comunicare, trasmettere messaggi, creare un ambiente. Le autrici del progetto, Elisabetta Wolleb e Paola Cosenza (COZ), si sono ispirate agli studi di Bruno Munari e hanno usato gli strumenti del design per mettere in connessione caffè e gestualità. Il locale in Largo la Foppa che, tra maioliche di Vietri, pareti nella nuance blu navy e bancone a filo strada suggerisce l’atmosfera partenopea, è stato allestito con tele stampate, stese come panni, con soggetto le mani e inoltre ha messo in mostra l’edizione limitata di tazzine decorate a mano da COZ.
Interpretare il senso della condivisione in maniera vivace e coinvolgente. Ci ha pensato Martin Azua con l’evento “Inspired in Barcelona: a gathering place”. Nel temporary bar nel cuore di Brera ha trasferito l’energia e i colori che contraddistinguono la creatività catalana attraverso due ambienti; uno d’ispirazione su ciò che ruota attorno alla tavola e uno dedicato al mondo del progetto contract. In quest’ultimo hanno preso forma otto differenti idee di bar. Dal concept Vermut che punta a esaltare il drink più popolare a Barcellona e nella Catalogna, a quello Green che risponde al trend del biologico vegano, a quello Essential che manifesta un’ispirazione minimalista. Inediti accostamenti di sedute, tavolini, lampade per suggerire alcuni spunti da replicare.
IL BAR COME LUOGO DI CONDIVISIONE TRENDY E COLORATO |
Modificare la pausa caffè. Anche in ufficio il momento di bere insieme il caffè ha un suo rituale che il progetto “Coffee Landscape” di CRA-Carlo Ratti Associati, Rhea e Italo Rota, ha ripensato in modo radicale. Da attività individuale vicino alla macchina, dando le spalle agli altri, diventa attività collettiva in cui le persone interagiscono e dialogano. La postazione centrale per l’erogazione di caffè è circondata da pouf triangolari modulari di varie altezze da configurare secondo l’occasione e lo spazio per favorire la conversazione e lo sviluppo delle idee. Nonostante la tendenza verso una modalità di lavoro ibrida, il progetto ha ribadito la centralità del luogo fisico e dell’incontro nell’esperienza lavorativa.
Autore: Federica Serva
Fonte: PuntoIT Gelato.Bar.Pasticceria n°112