Nell’ambito dell’installazione Typecasting alla scorsa Milano Design Week, Vitra ha presentato gli studi condotti su una nuova tipologia di mobile.
Typecasting indaga sul fatto che i cambiamenti in atto nella società possano avere o meno ripercussioni sulle tipologie di mobili esistenti. Nel tentativo di rispondere a questa domanda, l’azienda ha condotto sei studi sul tema del divano in collaborazione con altrettanti designer internazionali.
Scala, di Konstantin Grcic, si ispira alle gradinate di una tribuna. Trasferendo il concetto a un mobile imbottito, è nato un grande divano a forma di scala.
È uno spazio aperto, utilizzabile sia singolarmente che collettivamente. L’orientamento verticale del divano crea una struttura che consente lo svolgimento contemporaneo di attività differenti.
II cuore di Lake (design Ronan & Erwan Bouroullec) è costituito da un grande divano di forma circolare che ricorda uno stagno naturale o una piscina. II bordo funge da panca e l’intera struttura è attraversata da un lungo tavolo di legno. La parte interna è la zona comune in cui rilassarsi, lavorare o mangiare singolarmente o in gruppo.
Platform (design Ronan & Erwan Bouroullec) può cambiare forma in base alle esigenze.
Questa grande piattaforma in tessuto è un prato orizzontale su cui coricarsi. Sollevando la parte centrale mediante un dispositivo motorizzato integrato si formano, da entrambi i lati, porzioni inclinate simili a sdraio. In posizione interamente sollevata, a partire dalla piattaforma si crea un divano doppio con due piani di seduta rivolti in posizione contrapposta e un piano d’appoggio o un tavolo al centro.
Da soli o in compagnia
La Social Docking Station (design by Barber Osgerby) è un paesaggio a forma di divano con prese elettriche, collegamenti e piattaforme che ne consentono un impiego collettivo. L’utente ha la possibilità di configurare il proprio ambiente e modificarlo in continuazione; tenere una riunione, lavorare da solo, mangiare, collaborare virtualmente o schiacciare un sonnellino. La Social Docking Station ricorda una figura amorfa, avvolta da una coperta, scandita da elementi tecnici come tavoli e illuminazione.
II Commonplace Ottoman (design Commonplace Studio) si basa sull’idea che gli arredi siano in grado di anticipare in un certo senso l’ambiente circostante e di proporre diversi scenari specifici, adatti all’incontro, al lavoro o al relax. I mobili diventano perciò protagonisti della sfera domestica. Nel progetto prende vita un paesaggio di più elementi, che si muovono in una performance coreografica lungo una griglia di sensori invisibili e imitano vari scenari che possono coinvolgere uno o più utenti: riposarsi, lavorare, leggere, comunicare, mangiare… I piani d’appoggio di grande formato e i collegamenti per i dispositivi digitali assicurano tutto il comfort.
Hybrid (design Robert Stadler) è una piattaforma multifunzionale imbottita. Su di essa sono installati quattro schienali girevoli che ricordano quelli delle sedie da ufficio. Ruotati verso l’esterno formano, insieme alla piattaforma, una sedia per posizione semi-eretta, in cui le gambe dell’utente sono a contatto con il pavimento – ideale per il lavoro individuale temporaneo. Rivolti verso l’interno, gli schienali servono da punto di appoggio per accomodarsi stando seduti per terra: così li percepisce l’utente – ora senza scarpe – per una comunicazione con uno o più utenti vicini. II centro di Hybrid è dotato di stazioni di ricarica per dispositivi multimediali.