Realizzati con tutta la cura che contraddistingue la filosofia del made in Italy, gli adattatori multistandard Vimar sono diventati i protagonisti delle opere di Shay Frisch. Le installazioni sono esposte al Museo di Arte Contemporanea di Roma (fino al 19 novembre 2017) e a Palermo, in una mostra – di cui Vimar è sponsor tecnico – curata da Achille Bonito Oliva all’interno del Polo Culturale dei Cantieri della Zisa, presso la sede espositiva ZAC_ Zisa Arti Contemporanee.
L’opera più recente dell’artista, realizzata appositamente e “su misura” per il marchio, è Campo 1833_N, che si trova esposta nello showroom aziendale presso l’head quarter di Marostica.
Modellare l’energia
Nato a Tel Aviv nel 1963, Shay Frish modella e manipola l’energia attraverso assemblaggi sequenziali composti esclusivamente da adattatori Vimar. Questi assumono il ruolo di conduttori per dare “forma” all’energia e alla luce, rivelando l’invisibile e coinvolgendo lo spettatore in maniera attiva ed emotiva.
Formatosi come industrial designer, e con alle spalle un master alla Domus Accademy di Milano, Frish viene introdotto al mondo dell’arte dal gallerista romano Plinio De Martiis. Fin dai suoi esordi, l’elemento fondante nei suoi lavori è rappresentato dall’energia, a cui l’artista aspira a dare forma. Dopo uno studio accurato dei materiali e degli oggetti che potessero essere funzionali all’obiettivo, avviene l’incontro con i prodotti Vimar.
A conquistarlo sono la qualità dei materiali, la cura dei particolari, il design ricercato e, non da ultimo, il fatto che gli adattatori Vimar siano dotati dell’otturatore di protezione Sicury, che impedisce contatti accidentali con parti in tensione. Un sistema brevettato nel 1968 dall’azienda e ceduto gratuitamente a tutti gli operatori del settore.